Chi si rivede!

Qualche giorno fa, in un post su Facebook era emerso il fatto che un mio intervento in Rete – del 2010 – fosse andato perduto. Lucia Cucciolotti, autrice di quel pezzo ha avuto la cortesia di rispedirmelo di modo che io potessi pubblicarlo su questo sito ufficiale. Ringrazio Lucia, sempre molto attenta e disponibile, e vi lascio alla lettura del brano.

02/09/2010 19.36.22 su www.luciacucciolotti.it
Aspettando il il prossimo 16 settembre, giorno della MacAdemia in festa: un appuntamento imperdibile con la scuola, i suoi insegnanti e tutte le prossime novità, leggiamo l’intervista di Fabio Fracas per il portale Lib(e)rolibro di Lucia Cucciolotti.

D: Benvenuto fra i lettori di Liberolibro. Raccontaci, tanto per cominciare, una storia… la tua per esempio!
R: Grazie per il benvenuto e per l’onore – e il piacere – di questa intervista. La mia storia, in effetti, è una lunga storia. Comincia, molto banalmente, con un ragazzino innamorato dei libri e dotato di molta, forse troppa, fantasia. Pur non disdegnando di praticare sport e altre attività all’aria aperta, confesso che molto del mio tempo libero – e soprattutto della notte – lo trascorrevo leggendo i grandi classici dell’avventura e del mistero. Sono cresciuto, per dirla tutta, con London e Poe, Christie e Lovecraft, Dickens e Wilde. Poi, più grandicello, nello studio di mio padre ho trovato Tolstoj, Calvino, Flaubert, Zola e tantissimi altri autori. È stato amore a prima vista! Nel 1988 ho fatto il grande salto: ho cominciato a scrivere! I primi pezzi furono racconti di genere e avventure per i giochi di ruolo – un mondo al quale devo moltissimo – che riscossero subito un buon successo e così, quasi naturalmente, cominciai a pubblicare. Prima su alcune fanzine e poi sulle principali riviste del settore. Non pago, cominciai anche a scrivere articoli, libri e saggi e praticamente… è quello che continuo a fare ogni giorno!
D: Arthur MacAdam, Majestic Whitfield e altri nomi ancora: tante identità e una sola vita! Chi è Fabio Fracas?
R: Fabio Fracas è, semplicemente, un amante della conoscenza; un uomo che crede profondamente nel valore della cultura e della condivisione del sapere. Definire esattamente i confini della mia attività e dei miei interessi – anche per me stesso – è piuttosto difficile. E se lo è per me, figurarsi per gli altri! Per questo motivo – e non solo – ho creato una serie di pseudonimi da utilizzare nelle diverse circostanze e in relazione ai differenti contenuti che desidero trattare: dalla poesia alla narrativa, dalla saggistica agli articoli tecnici, dalla musica ai libri di genere e così via. I miei alias sono noti solo a chi mi pubblica ma ho dovuto – per vari motivi – renderne pubblici un paio: Arthur MacAdam e Majestic Whitfield. Negli ultimi due o tre anni, però, ho scelto sempre più spesso di utilizzare la mia vera firma e così, attualmente, Fabio Fracas “convive” con tutti gli altri pseudonimi!
D: Il bambino che è in te cosa desidera fare da grande?
R: Il bambino che è in me desidera continuare a fare il bambino! Il tempo passa e sono già diventato “grande” da parecchi anni quindi non sento la necessità di perdere quella sottile ironia, quella fascinazione, quella curiosità e quella capacità di stupirsi che hanno i bambini. Sono tutte qualità che vedo nei miei figli e che mi auguro di non perdere mai!
D: Hai accennato ai generi della tua produzione. Qual è il filone principale del tuo lavoro letterario.
R: Nella letteratura si rispecchia la vita. Per questo motivo, la mia produzione letteraria riflette necessariamente i miei interessi e le mie competenze. Per comodità, posso suddividere quello che faccio letterariamente in tre grossi filoni: la produzione autoriale, l’editing e la revisione di testi altrui e la redazione giornalistica. Partendo dall’ultima, come giornalista pubblicista collaboro con varie riviste cartacee ed elettroniche principalmente sui temi dell’informatica, delle scienze e del poker sportivo. L’editing e la revisione occupano gran parte della mia giornata: di solito lavoro direttamente con le case editrici ma sempre più frequentemente vengo contattato dagli stessi autori dei testi. Come autore, infine, spazio dalla redazione di libri scientifici e musicali alla realizzazione di libri gioco, dalla realizzazione di testi teatrali alle sceneggiature per i fumetti, dalla scrittura di saggi di egittologia alla pubblicazione di racconti noir e di fantascienza. Grande spazio, attualmente, lo dedico alla narrativa pura – principalmente racconti o romanzi brevi – e alla poesia. In realtà, c’è anche il settore delle traduzioni – dall’inglese e dal tedesco – che mi da molte soddisfazioni. L’anno scorso, per la De Agostini, ho pubblicato “Planet 51 – Una storia spaziale”: l’adattamento italiano della novellizzazione dell’omonimo film realizzato da Ilion Animation e distribuito da Moviemax.
D: Quanti libri hai scritto nei tuoi primi 40 anni? E quanti altri ne scriverai?
R: Ti rispondo con una battuta: non lo so! In effetti è così: scrivendo praticamente tutto il giorno non riesco a tenere una traccia continua di quello che produco. So che l’anno scorso, a una casa editrice che mi chiedeva un curriculum esaustivo per cominciare una collaborazione, scrissi una lunga lista dove i numeri erano arrotondati, per difetto, in decine. Per limitarci ai libri di Fabio Fracas e agli ultimi 2 anni, ho pubblicato: “Musica digitale”, Sprea Editori 2008; “Minaccia su Gorm”, De Agostini 2009; “Tutto Planet 51”, De Agostini 2009; “Mezze stagioni” – racconto inserito nel volume Il Giallo Mondadori 2996 – Mondadori 2010 e “Lunghi viaggi in spazi brevi”, Dbooks 2010. Per il futuro ci sono parecchie interessanti novità e i nuovi libri che dovrei riuscire a pubblicare entro il 2010 sono almeno quattro. Se mi verrà fatta questa stessa domanda fra qualche mese potrei rispondere svelando anche un progetto editoriale innovativo al quale mi sto attualmente dedicando…
D: Cos’è Macademia?
R: MacAdam – MacAdemia di Scritture e Letture di Fabio Fracas – www.macademia.it – è la scuola di narratologia che ho fondato, assieme alla poetessa padovana Federica Castellini, nel 2004. Come vedi, Arthur MacAdam non scrive solo libri! Le aule di MacAdemia sono a Padova ma periodicamente vengono organizzate, con il supporto delle relative istituzioni locali, anche attività in altre provincie e regioni. La sua caratteristica principale è che non è una scuola di scrittura creativa bensì una piccola accademia dove si insegnano – e si imparano – i rudimenti e gli strumenti della scrittura, ci si confronta con i vari aspetti del congegno e dell’invenzione narrativa e soprattutto, si legge moltissimo. Tempo fa scrissi un post piuttosto esaustivo sulla mia filosofia di lavoro all’interno della MacAdemia. Senza annoiare nessuno, il pezzo è leggibile qui.
D: Raccontaci le ultime novità in fatto di corsi, scritture e letture…
R: In effetti, nei prossimi mesi di novità ce ne saranno parecchie. Per quello che riguarda i miei libri, al momento non posso dire di più… ma ritornerò volentieri sull’argomento tra un paio di mesi! In relazione a MacAdemia, invece, ecco quelle che saranno le prossime iniziative. La scuola riapre ufficialmente il 23 di settembre con la prima lezione del corso generale “Scrivere, che passione”. Si tratta di una serie di otto incontri condotti da me e da Federica Castellini che si pongono l’obiettivo di introdurre i partecipanti all’universo della scrittura. Tramite attività, esempi e laboratori – e grazie soprattutto all’esclusiva metodologia di insegnamento adottata – gli aspiranti autori possono confrontarsi con i principali aspetti della creazione letteraria. A ottobre, poi, partirà la nuova edizione del corso di “Redazione editoriale” tenuto da Federica Chinaglia, con qualche mia incursione. Anche se il corso è principalmente destinato a chi desidera concretamente lavorare nella redazione di una casa editrice, i temi trattati sono molto utili anche a chi desidera semplicemente conoscere gli oggetti “libro”.
D: Hai appena fatto cenno alla tua metodologia di insegnamento. Puoi spiegarci meglio di cosa si tratta?
R: Molto volentieri. Quando parlo della metodologia di insegnamento di MacAdemia, mi riferisco a uno specifico insieme di tecniche e di modalità di lavoro sviluppato appositamente per la nostra scuola da un insieme di psicologi, formatori e insegnanti afferenti al “Progetto Culture in Gioco”. Quest’ultimo progetto – che ho fondato nel lontano 1996 assieme a mia moglie, la psicoterapeuta Silvia Felappi – ha avuto molti importanti riconoscimenti e nel 2001 è stato presentato anche al Convegno Nazionale sulla Scuola organizzato in collaborazione con la SISF – Scuola Internazionale Superiore di Scienze della Formazione. Anche se molti cercano di copiare le nostre iniziative e le modalità con le quali vengono realizzate, MacAdemia è una scuola unica nel proprio genere con attività specifiche e con una solida metodologia di lavoro. Una scuola dove ogni elemento dell’insegnamento è pensato e collocato all’interno di un cammino molto più ampio di formazione letteraria e culturale.
D: Sempre a proposito di MacAdemia, quali sono i costi per la frequenza delle lezioni?
R: MacAdemia nasce come associazione culturale e adotta una politica molto semplice e diretta per la gestione dei corsisti. Mentre altre realtà obbligano gli studenti a iscriversi per l’intero anno scolastico, noi lasciamo che ciascuno dei partecipanti decida “se”, “quando” e “cosa”, frequentare. In pratica, l’intero anno risulta suddiviso in una serie di differenti corsi che possono essere frequentati l’uno di seguito all’altro oppure in tempi diversi, sulla base delle differenti esigenze. Ad alcuni corsi, quelli avanzati, si può accedere solo successivamente alla partecipazione ai corsi generali. Naturalmente, ci sono anche le eccezioni. Per i costi, oltre all’iscrizione all’associazione, è necessario versare una quota per il corso scelto. Si tratta di esborsi di entità molto contenuta, ma che risultano fondamentali per il sostentamento dell’associazione e delle sue strutture. Quest’anno, abbiamo introdotto anche uno sconto pari al 10 per cento riservato a tutti gli studenti. Si tratta di un tentativo dichiarato di far avvicinare di più il mondo giovanile alla letteratura. Per qualsiasi altra informazione, basta consultare il sito ufficiale della scuola.

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