Gioia 11 – Prima parte

Ho pensato a lungo a come pubblicare i racconti che alcuni fra voi hanno scritto, recentemente, sul tema della gioia. Creare una sezione apposita sul sito, realizzare una nuova pagina Facebook o un nuovo blog, intervenire sui testi con un editing oppure, inserirli all’interno di un post, erano tutte opzioni ugualmente valide. Alla fine mi sono venute in mente le storie a puntate e così ho deciso di dedicarvi settimanalmente uno spazio proprio qui. Ho anche scelto di non modificare nulla dei testi originali lasciando a voi, nei commenti, la possibilità di proporre suggerimenti, modifiche e più in generale, di dire la vostra. Si comincia, oggi, con “Gioia 11”: il pezzo di Adriano Canella che tutti – ma proprio tutti! – stavate ansiosamente aspettando! Buona lettura!

Gioia 11, di Adriano Canella – Parte Prima

Sotto la brezza del mare, mi addormentai raggomitolato sulla sabbia accanto al fuoco. Ad un tratto, mi sentii battere sulla spalla e mi svegliai, era una vecchietta con un lungo vestito grigio ed un velo sui capelli, si sedette accanto a me e guardandomi, mi disse:
– Ismael, Ismael cosa fai qui?
– Sono fuggito, risposi.
– No Ismael… questo, non è il tuo posto.

Mi svegliai, drizzandomi veloce sulla schiena e rimasi seduto sopra il letto. Avevo un forte mal di testa e non ricordavo più come fossi finito li, in quella piccola stanza fatiscente.

– Non devi vergognarti per ieri sera, Samuele.
Disse Olga, mentre mi serviva la colazione nel bar del faro dove alloggiavo da poche ore.
– Accidenti, cosa è successo ieri sera? e come sai il mio nome?
– Vedi, mi rispose lei con garbo, tu e Giorgio vi siete ubriacati e confessati ad alta voce ed io che ero li vicino, ho sentito.
– Sentito cosa, dissi sgranando gli occhi.
Il fatto che tu hai scoperto tua moglie a letto con l’idraulico e lui la sua, con il Sacrestano. – E dopo ? chiesi ancor più preoccupato.
– Avete continuato a bere e a ridere fino allo sfinimento, fino a quando cioè tu, ti sei addormentato sopra il tavolo.

10 thoughts on “Gioia 11 – Prima parte”

  1. Ringrazio pubblicamente tutti per ieri sera.
    Tutti avete fatto osservazioni giuste e pertinenti.
    Siete Forti ragazzi!..
    Adriano.

  2. @Emanuela e Kitty: cara Emanuela, Kitty ha perfettamente ragione. Credo che se fossi intervenuto con un editing su questi pezzi, avrei introdotto un filtro fra l’autore e i suoi lettori che – in questo particolare momento e per questi particolari scopi – avrebbe a propria svolta snaturato l’intento con cui li sto pubblicando. Visto che non sono poi così insondabile, Kitty? 🙂

  3. Bene, se siamo noi a dover dare qualche suggerimento, potrei cominciare io.
    @ Adriano, se preferisci che le osservazioni te le faccia di persona, non esitare a dirmelo e io provvederò immediatamente a cessare di spargere parole digitali.

    Ciò che ha subito infastidito la mia sub-personalità ‘lettore pignoletto’ è stato l’uso improprio della punteggiatura.
    Per esempio, vi sono vari modi di rendere graficamente l’aprirsi e il chiudersi del discorso diretto nel testo. Se a te piace usare il trattino va bene, bisogna però che lo usi in modo razionale, non mettendone uno qua e uno là a caso.
    Proprio in questi giorni sto leggendo un libro (I principi demoni – J. Vance – editrice Nord) in cui il discorso diretto viene indicato con i trattini; stasera lo porto, così ti faccio vedere come vengono usati in quest’opera.

    Magari qualcuno potrebbe aggiungere link o titoli di libri che ha trovato utili per capire come si deve usare al meglio la punteggiatura. Io lo farò, ma non oggi perchè il mio tempo libero (i.e. 10 min. d’aria) è finito.
    Ciao a tutti (anche all’insondabile Magister)
    Emanuela

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