Giuliano Pasini

A volte, per scrivere, più che una storia serve una scusa. Una scusa per mettere sveglie, sottrarre tempo agli affetti, farsi riempire notti e fine settimane di parole che forse nessuno leggerà mai in nome di una passione, quindi di qualcosa per cui si è pronti a dare tutto mettendo in conto di non avere nulla in cambio. Io, questa scusa, l’ho trovata nel 2007, e ha un nome e un cognome: Fabio Fracas. In Fabio ho trovato la guida e il compagno di giochi – e se lo conoscete, sapete quanto questa parola sia importante per lui – per cominciare a mettere una parola dietro l’altra su un foglio.


Giuliano Pasini
Di me io direi solo che sono nato a Zocca (sì, il paese di Vasco Rossi), ma vivo a Treviso e sogno la Borgogna.

Ho una moglie paziente, Sara, e tre figli molto meno pazienti (Alessandro, classe 2013 e Anna e Francesco, classe 2015). Tre romanzi scritti prima dell’alba (“Venti corpi nella neve”, uscito nel 2012 per timeCRIME, “Io sono lo straniero” e “Il fiume ti porta via”, pubblicati da Mondadori rispettivamente nel 2013 e 2015), e la partecipazione all’antologia benefica “Alzando da terra il sole” (Mondadori 2012). Ho un blog (www.giulianopasini.it) che nel sottotitolo “MangioBevoLeggoScrivo” (titolo di una delle prime lezioni di Fabio) racconta le mie passioni, che smaltisco correndo.