Mangio, bevo, leggo, scrivo – Anche e soprattutto, domenica a Praglia

“Mangio, bevo, leggo, scrivo” è un titolo storico: è quello che ho iniziato a usare oltre 20 anni fa per i miei corsi – nel 1996, per l’esattezza – quando è cominciata la mia esperienza come insegnante di scrittura. Un’esperienza che – e ringrazio ancora Giulio Mozzi per aver creduto nelle mie potenzialità – ha cambiato profondamente il mio approccio alla letteratura spingendomi, nel 2004, a fondare con Federica Castellini quella che, attualmente, è riconosciuta essere una delle principali scuole di narratologia italiane: MacAdam – MacAdemia di Scritture e Letture di Fabio Fracas. “Mangio, bevo, leggo, scrivo” non è uno slogan: è una realtà di fatto. La letteratura – dal mio personale punto di vista – fa parte della vita. La compenetra, la arricchisce e ne diventa – per tutte le persone “curiose” – una necessità. Non a caso, questo stesso titolo è stato successivamente ripreso anche dai miei allievi e in particolare, da Giuliano Pasini – affermato autore Mondadori – per il proprio blog letterario. MacAdemia, ha fatto di “Mangio, bevo, leggo, scrivo” uno dei propri pilastri – così come ha fatto anche con la definizione di “scrivente” – e su questa compenetrazione fra vita quotidiana e vita letteraria, negli anni, ha sviluppato nuove metodologie di studio, nuove tipologie di corsi e nuovi strumenti di formazione. Non è stato un percorso semplice, né lo è tuttora. Io stesso ho scelto di affrontare una strada in salita che mi ha portato dall’iniziale fascinazione per la scrittura delle mie prime pubblicazioni – nel 1986 – alle competenze duramente acquisite studiando – anche in America – il pensiero dei principali autori, semiologi e critici: da Propp a Eco, da Lacan a Kermode, da Frye a Bachtin e così via. Tutto ciò che ho imparato l’ho trasferito in MacAdemia. Tutto ciò che ancora imparerò, sarà l’oggetto dei futuri appuntamenti della scuola. Ecco perché MacAdemia è unica, perché ogni suo corso è diverso, perché i suoi insegnanti offrono sempre nuovi argomenti e nuove competenze: perché MacAdemia cresce ogni giorno assieme ai propri allievi. Scriveva Seneca, nella settima lettera a Licinio, “et homines dum docent discunt” – e gli uomini, mentre insegnano imparano – e io ho fatto di questo pensiero il mio motto. Un motto mio e di tutta MacAdemia, perché solo riconoscendo – con umiltà e con consapevolezza – che c’è sempre da imparare che si può trarre la determinazione necessaria per insegnare. Realmente. La sequenza “Mangio, bevo, leggo, scrivo”, però, ha anche delle implicazioni pratiche e gustose. E chi verrà al Seminario di domenica 12 marzo dedicato a Isaac Asimov e al suo Neanche gli Dei, potrà rendersene conto personalmente! Per tutte le persone interessate, ricordo che ci sono ancora pochi posti disponibili e che per iscriversi – o avere informazioni aggiuntive – basta telefonare al 348.3829111.

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