Quello che più mi rimane della MusikMesse di Francoforte – nel giorno della sua chiusura ufficiale – è soprattutto la forte sensazione che esista ancora, nel mondo, la “bellezza”. E non parlo solo dell’apparenza degli strumenti esposti o della qualità dei materiali e dei software, presentati. Mi riferisco al senso classico della parola, quello espresso da Ficino nel suo trattato “De Amore” – scritto verso il 1491-92 -: “La bellezza è una certa grazia, o armonia, la quale massimamente e il più delle volte nasce dalla corrispondenzia di più cose”.
Dentro la fiera c’era – e si sentiva – la corrispondenza di più cose. Non solo: si percepiva chiaramente la grazia e l’armonia che le permeavano. Compositori e composizioni, anche molto differenti fra loro, convivevano fianco a fianco offrendo distinti – ma complementari – spaccati di realtà, musicale e non solo. Tecnologie futuristiche e strumenti antichi condividevano lo stesso palco e godevano delle stesse attenzioni. E tutto questo – per me – era ed è, “bellezza”.
Bei post sulla musikmesse, anche noi di artoong avevamo un nostro amico lì a francoforte che ci ha inviato il suo punto di vista e delle immagini.
Se ti fa piacere, sono qui: http://www.artoong.net/2009/04/04/musikmesse-la-fiera-degli-strumenti-musicali-a-francoforte/616/arte/sulla-musica
Paolo
@Paolo: grazie per il tuo interessamento e per aver apprezzato i miei post. Sto preparando una serie di articoli che usciranno, invece, sul cartaceo. In questo stesso sito ne segnalerò la pubblicazione.
Ho letto l’articolo che mi hai proposto e invito tutti i MacAdemici e i visitatori di passaggio a fare altrettanto: ne vale la pena. Un caro saluto,