Parodia in giallo

Il corso Il Giallo letterario continua e le sorprese, di certo, non mancano! Grazie ad Alessandra Castelli, eccovi una breve parodia del genere Hard Boiled. E se quello che leggerete non riesce a stendervi… beh, allora siete proprio pronti a tutto!

L’insegna lampeggiante del lurido hotel fronte strada mi svegliò di colpo. Ebbi appena il tempo di accendere la luce e di trascinare quel poco che restava di me alla scrivania, quando un paio di gambe da sballo apparve sulla soglia della mia topaia.
Con lo sguardo salii fino al bellissimo volto della giovane davanti a me: ma che ci faceva una pupa di quel calibro nel mio studio? Lei avanzò lentamente, si sedette sulla sedia di fronte alla mia e mi squadrò con lieve disgusto. Maledissi l’ultima sbornia che mi aveva ridotto a quel modo e rimpiansi di non poter sfoderare almeno parte del mio fascino: la puzza di latrina del mio alito la diceva lunga.
« È lei il detective Grant? » chiese accentuando lievemente lo sguardo disgustato e alla mia risposta affermativa, il suo viso cambiò colore: finalmente aveva annusato la fragranza che mi portavo addosso da svariati giorni. Per evitare che la pupa stramazzasse ai miei piedi, aprii la finestra ma l’aria fetida del vicolo peggiorò la situazione. Il fritto di Mopsi è la specialità del luogo e solo gli stomaci più forti ne sopportano il fetore senza vomitare.
« Credo di aver sbagliato persona. » sussurrò il cigno distogliendo lo sguardo, viola, dal sottoscritto. Rapidamente la raggiunsi, la presi per mano e la feci sedere, la mia velocità sa essere supersonica quando fiuto una pista ricca di bigliettoni e lei aveva tutta l’aria di averne tanti.
« Lei non ha sbagliato persona perché lei non è una che arriva in posti come questi per sbaglio. Avanti, mi dica chi è lei e perché è qui. La ascolto. »

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