I casi della vita. Due lezioni differenti, un unico testo che torna e ritorna più volte. Ne avevo promesso uno stralcio ai partecipanti del corso Letture ad alta voce e ieri sera, durante la lezione di Scrittura e metascrittura, per tacer della musica, ne ho ripromesso un altro. Eccoli, quindi, i due estratti da Fahrenheit 451, di Ray Bradbury, sui quali vale la pena perdere qualche prezioso minuto di tempo. Buona lettura – ad alta voce – e buone riflessioni!
1. Dirigendosi verso il centro della città, si sentì a un tratto così sconsolatamente solo col suo terribile errore, che ebbe il bisogno dello strano tepore e del conforto che una voce nota e affettuosa, parlandoti nella notte, non manca di darti.
2. Voleva soprattutto, come nell’antico scherzo, spingere un’altea su un bastone dentro la fornace, … [mentre i libri, sbatacchiando le ali di piccione, morivano sulla veranda e nel giardinetto della casa, salivano in vortici sfavillanti e svolazzavano via portati da un vento fatto nero dall’incendio.]
Io ci ho pensato, ma ci avessi capito qualcosa! 🙂